Aumento dei tassi sui mutui = prezzi delle case -5%
Secondo la Bce, l'aumento dei tassi del mutui potrebbe generare un calo dei prezzi delle case.
In uno studio sulle ricadute degli aumenti dei tassi dei mutui, la Bce sottolinea come nei primi sei mesi di quest'anno nell'eurozona gli stessi siano complessivamente aumentati di 63 punti base, un massimo storico per un semestre. Rialzi che possono avere pesanti ricadute su prezzi immobiliari e investimenti nel settore dell'area euro, anche se le ricadute di quanto avvenuto negli ultimi anni con il Covid aumentano l'incertezza sulle prospettive per la casa.
Il balzo si è verificato dopo che lo scorso anno i tassi sui mutui erano calati a minimi storici. L'istituzione rileva inoltre che negli ultimi anni i prezzi aggregati dell'immobiliare nell'area euro hanno mostrato una forte accelerazione, passando da un tasso di crescita del 4% circa a fine 2019 a quasi un più 10% nel primo trimestre del 2022. Si è trattato del valore più elevato da inizio 1991. Mentre gli investimenti sul settore immobiliare hanno mostrato una rapido recupero dopo il collasso causato dal lockdown e restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid.
"Prove empiriche mostrano che le dinamiche del mercato immobiliare sono molto sensibili ai tassi dei mutui. Secondo un modello di stime, un aumento di un punto percentuale sui tassi dei mutui porta a un calo dei prezzi mobiliari di circa il 5% dopo due anni. Lo stesso aumento ha un impatto maggiore sugli investimenti immobiliari - aggiunge la Bce - portando a un calo dell'8% dopo due anni".
E se il contesto generale è di bassi investimenti l'impatto sia sui prezzi sia sugli investimenti nell'immobiliare risulta anche superiore, dice ancora l'istituzione monetaria. Insomma, sembrerebbero esserci tutte le premesse per un atterraggio brusco e accidentato per la casa dopo le recenti riprese dei prezzi.
Ma la stessa Bce avverte che gli sviluppi sul mercato immobiliare sono influenzati anche da altri fattori, tra cui elementi con natura strutturale. E che questi elementi potrebbero aumentare le incertezze rispetto alle prospettive dell'immobiliare abitativo. Ad esempio, dopo quanto accaduto con la Covid ora e le famiglie sembrano attribuire un maggiore valore a proprietà immobiliari spaziose, che consentono di lavorare da remoto e stanno anche optando per case più lontane dai luoghi di lavoro.
In più i prezzi delle case fuori dalle capitali dell'eurozona sono aumentati maggiormente da quando si è verificata la "pandemia" e la quota di popolazione che abita in case più lontane è aumentata. La preferenza per immobili più spaziosi, poi, potrebbe anche sostenere gli investimenti. Quindi, secondo la Bce, i cambiamenti di preferenze seguiti alla Covid potrebbero spiegare parte della resilienza che si è osservata nel mercato immobiliare dell'eurozona.