Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un codice assegnato a tutte le strutture destinate all’uso turistico, tra cui appartamenti per affitti brevi, hotel e altre strutture extralberghiere come B&B, ostelli, agriturismi e affittacamere. Questo codice viene fornito dal Ministero del Turismo su richiesta del proprietario dell’immobile.
Una delle principali novità legate all’introduzione di questo identificativo è la registrazione delle informazioni relative a tutte le strutture all’interno di una Banca Dati Nazionale. Questo progetto punta a migliorare la trasparenza e il controllo nel settore degli affitti brevi, contribuendo a una gestione più efficace delle attività ricettive.
Il CIN è un codice alfanumerico suddiviso in più sezioni:
Il Ministero del Turismo ha comunicato che l’obbligo del CIN entrerà in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione dell’avviso in Gazzetta Ufficiale, che ufficializzerà l’operatività della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR) e del portale del MITUR per l’assegnazione del codice identificativo.
Questa pubblicazione è avvenuta il 3 settembre 2024, quindi, il codice CIN affitti brevi diventerà ufficialmente obbligatorio in tutte le Regioni italiane a partire dal 2 novembre 2024. La prima fase di sperimentazione che ha coinvolto solo alcune Regioni si è, infatti, conclusa il 1° settembre 2024.
Il Codice Identificativo Nazionale è obbligatorio per le seguenti categorie di immobili e strutture:
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sostituirà il precedente Codice Identificativo Regionale (CIR), mantenendo lo stesso formato.
La principale differenza tra i due codici è che il CIN non solo prenderà il posto dei vecchi CIR, ma contribuirà anche alla creazione di una Banca Dati Nazionale, che conterrà informazioni su tutte le strutture turistiche presenti in Italia.
Ogni Regione sarà incaricata di generare il Codice CIN, aggiungendo un prefisso alfanumerico al CIR preesistente, fornito direttamente dal Ministero del Turismo. Pertanto, le 20 Regioni che già utilizzavano il CIR dovranno completare la conversione entro 30 giorni per i codici già esistenti ed entro 7 giorni per quelli di nuova assegnazione.
Il codice CIN affitti brevi non deve essere semplicemente comunicato, ma deve essere esposto in modo ben visibile. A livello nazionale, i proprietari di immobili destinati a locazioni sono obbligati a mostrare il CIN sia all’esterno della struttura che sui propri portali online.
Le norme prevedono, infatti, quanto segue:
Le sanzioni previste per il mancato rispetto delle regole relative al Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano a seconda del tipo di infrazione commessa.
Se la struttura viene pubblicizzata o l’immobile viene affittato senza il CIN regolarmente ottenuto, sono previste delle sanzioni economiche con importi che vanno da 800 € a 8.000 €.
La mancata esposizione del CIN all’esterno della proprietà o in tutti gli annunci online, su portali o siti web, può comportare multe di importo compreso tra 500 € e 5.000 €.
Queste regole assicurano che gli ospiti possano avere delle informazioni chiare e complete sull’identità e regolarità della struttura durante le fasi di ricerca e di prenotazione dei vari alloggi.
Il controllo della conformità alle norme relative al CIN sarà svolto dai Comuni e dalle autorità di polizia locali. Questi enti avranno il compito di monitorare che le strutture ricettive operino in conformità con le normative attualmente in vigore.