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BONUS BICI: più mobilità in città

 

 

Più mobilità grazie al Decreto Rilancio: incentivi su biciclette, bici elettriche e monopattini

Le nuove misure del Decreto Rilancio sono state pensate per sostenere la ripresa del Paese, in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19. Bisogna ripartire con grinta, e per farlo bene serve ripartire con una marcia in più.

Per preservare l’ambiente dal cambiamento climatico e migliorare concretamente la qualità della vita delle persone, oggi diventa sempre più prioritario fare scelte sostenibili, trovando, in ogni ambito, delle soluzioni che siano a basso impatto ambientale.

Tra i provvedimenti varati, il Decreto Rilancio ha previsto l’innalzamento delle detrazioni dell’Ecobonus al 110% a partire dal primo luglio 2020, una misura fortemente desiderata dal nostro Gruppo che, insieme alla Community Home Together, è stato promotore in aprile di una “Lettera aperta” al Governo.

Un altro passo importante compiuto dal Governo è rappresentato dalle misure stabilite per favorire la mobilità sostenibile (art.229), che può contare su 120 milioni di euro di stanziamento. 

Questi incentivi green, come tutti gli altri contenuti nel decreto, sono entrati in vigore il 19 maggio 2020 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il bonus mobilità, chiamato anche “bonus bici” è un incentivo che è piaciuto molto agli italiani, visto il boom di vendite inaspettato, grande soprattutto in questi giorni, in cui ricorre (il 3 giugno) il World Bicycle Day, la Giornata mondiale della bicicletta, approvata, in una risoluzione del 12 aprile 2018, come giornata ufficiale delle Nazioni Unite per la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall'uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per il tempo libero.

È probabile che il plafond da 120 milioni, messo a disposizione per il 2020 dal Dl Rilancio, non basti a soddisfare la richiesta, vista la corsa all'acquisto di questo primo mese.

Ecco perché, la ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli e il ministro all’Ambiente Sergio Costa hanno chiesto di aumentare tale stanziamento. Questo anche per evitare un possibile click day.

Un incentivo green che favorisce il benessere fisico e l’armonia dell’individuo, una premessa indispensabile per una qualità di vita sana ed ecosostenibile.

In merito all’acquisto di mezzi o servizi di mobilità sostenibile complementare al TPL, il ministero dell’Ambiente, in concerto con il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, precisa, in uno dei suoi comunicati stampa, che: “Queste disposizioni resteranno in vigore solo fino al 31 dicembre del 2020. Nel 2021 torneranno invece efficaci le previsioni del decreto Clima che prevede un fondo a carico del ministero dell’Ambiente pari ad ulteriori 180 milioni di euro destinato ai residenti nei Comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria per la non ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva comunitaria relativa alla qualità dell’aria.

A partire dal 1° gennaio 2021 sarà necessario rottamare un autoveicolo o un motociclo inquinante per beneficiare del buono mobilità.

Saranno previsti incentivi pari a 1.500 euro per ogni autoveicolo rottamato e a 500 euro per ogni motociclo rottamato. Oltre ai beni e ai servizi previsti per il 2020, nel 2021 sarà possibile acquistare anche abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale che, si auspica, avrà nel frattempo ricostituito la capacità di trasporto previgente alle norme sul distanziamento sociale”.

Il nostro Gruppo aveva già puntato in questa direzione, organizzando, il 16 giugno 2017, il Flash mob “Chi prima Grimaldi meglio alloggia!”.

Per ricordare quanto sia importante la scelta del mezzo di trasporto nella quotidianità, specie in una grande città come Milano, abbiamo regalato ai cittadini milanesi 50 biciclette firmate, poiché siamo consapevoli, sin da sempre, che la bici è il mezzo di trasporto ecologico per eccellenza.

Ma come funziona il bonus bici? Chi può richiederlo e come fare per beneficiare del bonus? 

Ecco come funziona Il “bonus bici”, retroattivo al 4 maggio 2020, quindi a partire dalla fine della Fase 1, e valido fino al 31 dicembre 2020, è un contributo che puoi richiedere una sola volta, e che copre il 60% della spesa, per un valore massimo di 500 euro, per:

  • l’acquisto di una bicicletta nuova o usata: dalla tradizionale bici muscolare alla bici pieghevole;
  • l’acquisto di una handbike nuova o usata;
  • l’acquisto di veicoli, nuovi o usati, per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica: il tipo di bicicletta con motore elettrico più diffuso è la bicicletta a pedalata assistita, detta anche e-bike. Una e-bike è una bicicletta a cui sono applicati un motore elettrico,una batteria al litio e una serie di sensori che rilevano, all’istante, la forza che mettiamo sui pedali e li codificano per una centralina che calibra il sostegno da restituire al ciclista. Quest’ultima funzione è chiamata “pedalata assistita”.

La bici a pedalata assistita, così come afferma l’art. 50 del nostro Codice della Strada, per essere considerata velocipede deve essere una bici dotata di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW, e la cui alimentazione si riduce progressivamente e infine si interrompe quando si raggiunge la potenza massima o se si smette di pedalare. Il motore elettrico di questa bici non sostituisce il lavoro delle gambe, ma le aiuta a diminuire lo sforzo muscolare;

  • l’acquisto di uno dei mezzi della micromobilità elettrica, nuovi o usati, come: monopattini elettrici, segway, hoverboard e monowheel.
  • abbonamenti a servizi di mobilità condivisa, ma a uso individuale (come bike sharing o scooter sharing, servizi di sharing mobility), con esclusione delle automobili (car sharing).

Non puoi beneficiare del bonus per l’acquisto di accessori come: caschi, batterie, catene e lucchetti.

Questo bonus a fondo perduto per l'acquisto di una bicicletta è davvero una grande opportunità per rendere la mobilità urbana più sostenibile. «Il bonus – come ha affermato, in questi giorni, Roberto Sgalla, presidente commissione direttori di corsa e sicurezza Federazione ciclistica e storico capo della Polizia Stradale e delle Specialità della Polizia di Stato - riconosce finalmente l'utilità della bicicletta per la mobilità urbana: non è pensato solo per incrementare i consumi ma è scelta che va favorita e salutata positivamente».

Sempre per incentivare la mobilità sono stati previsti anche rimborsi degli abbonamenti annuali, ordinari e integrati ai mezzi pubblici, oltre che fondi per le aziende del trasporto locale. È stato riconosciuto, per il periodo di sospensione, un voucher o il prolungamento del periodo dell’abbonamento.

Bonus bici: chi può richiederlo

Puoi usufruire del bonus bici, per l’anno 2020, se sei maggiorenne e hai la residenza (e non il domicilio):

  • nei capoluoghi di Regione, anche sotto i 50.000 abitanti;
  • nei capoluoghi di Provincia, anche sotto i 50.000 abitanti;
  • nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
  • nei comuni delle Città metropolitane, anche sotto i 50.000 abitanti.

Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino e Venezia. Puoi consultare l’elenco dei Comuni appartenenti alle Città metropolitane sul sito istituzionale di riferimento. Per la popolazione dei, Comuni si fa sempre riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.

Alla Città Metropolitana di Milano, la cui popolazione residente supera i tre milioni di abitanti, appartengono 133 comuni su di un’estensione di 1.575 kmq. In questa città metropolitana rientrano anche tutti i Comuni dell'ex Provincia di Milano.

Considera infine che il bonus bici:

  • esclude parte dei pendolari, studenti e lavoratori fuori sede che hanno il domicilio in News del 9 giugno città, ma hanno mantenuto la residenza nel luogo di provenienza.
  • include i pendolari che abitano nei Comuni della cintura delle grandi città metropolitane.

Bonus bici: come viene erogato?

Per beneficiare del bonus bici, ci sono due modalità differenti, che cambiano in base al periodo in cui tu fai richiesta. Sono così state stabilite due fasi:

  • fase 1: è quella che va dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell'applicazione web, che il ministero dell’Ambiente sta predisponendo in questo periodo. In questa prima fase sei rimborsato del 60% della spesa. Per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all'istanza di rimborso da presentare mediante l'applicazione web.
  • fase 2: è quella che parte dal giorno di inizio operatività dell'applicazione web. In questo caso, tu paghi al negoziante aderente all’iniziativa (soggetto accreditato e inserito nell’elenco dei fornitori consultabile dai beneficiari attraverso l’applicazione web) direttamente il 40%, cioè la restante parte dovuta in seguito all’acquisto, mentre lui potrà ricevere, successivamente, il rimborso del 60%. In questa seconda fase avrai quindi lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che, come beneficiario, potrai ottenere direttamente dall’applicazione web, sulla quale dovrai indicare il mezzo o il servizio che intendi acquistare.

La piattaforma genererà il buono spesa digitale che dovrai consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato. Il buono di spesa generato dalla piattaforma ad hoc gestita dal ministero dell’Ambiente, che potrai richiedere quando sarà attiva (l’applicazione web del ministero dell’Ambiente sarà operativa entro 60 giorni dalla Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità), dovrai utilizzarlo entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento. Tra i negozi online è incluso anche Amazon, che ha pubblicato una guida che spiega come richiedere la fattura sul sito, anche se non si ha una partita Iva.

Per accedere all’applicazione web e procedere alla richiesta del bonus bici o presentare istanza di rimborso (nel caso in cui tu abbia acquistato nella fase 1), è necessario che tu disponga delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), che puoi richiedere a uno dei nove Identity Provider autorizzati, di cui puoi trovare tutte le informazioni collegandoti direttamente al sito ufficiale del Governo italiano.

Introduzione nel Codice della Strada della ‘casa avanzata’ e della ‘corsia ciclabile’

Il Dl Rilancio, oltre al bonus bici e agli incentivi per il trasporto pubblico locale e regionale, per impedire un massiccio impiego di vetture inquinanti e favorire, nelle città, la mobilità alternativa, ha pensato anche ad altre due chicche per la sostenibilità delle città: le corsie ciclabili e la casa avanzata ai semafori. Due novità importanti che vanno a modificare il Codice della Strada.

Queste modifiche, cioè, prevedono l’introduzione nel Codice della Strada (Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992) dei concetti di “corsia ciclabile” e “casa avanzata”, due strumenti utilizzati in combinazione fra loro già in alcune città europee, con grandi risultati per la circolazione stradale.

La prima casa avanzata a Milano La casa avanzata (art. 229, comma 3, 7-bis) è una linea di arresto predisposta per le biciclette (una parte della carreggiata delimitata da una striscia bianca discontinua), in posizione avanzata, almeno a tre metri di distanza, rispetto alla linea di arresto per gli altri veicoli, allo scopo di separare lo stop delle bici da News del 9 giugno quello delle vetture. L’idea è quella di inserirla anche agli incroci con semafori, per le strade in cui il limite massimo non sia oltre i 50 km/h.

In questo modo le biciclette si fermano davanti alle macchine al semaforo, in modo che possano partire per prime, quando scatta il verde. Anche le e-bike e i monopattini elettrici ai semafori potranno fermarsi in prima linea. La città metropolitana di Milano ha sperimentato la prima "Casa avanzata", che è stata realizzata in piazza Lima, ma non solo.

Proseguono i lavori anche per la nuova pista ciclabile che collegherà piazza San Babila a Sesto San Giovanni. Il tratto già pronto, utilizzato da più di 5 mila ciclisti ogni giorno, è di oltre 2 chilometri, ma ne mancano ancora 4. Le corsie ciclabili a Milano Il Dl Rilancio definisce anche la corsia ciclabile (art. 229, comma 3, 12-bis) come la «parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. La Corsia ciclabile è parte della ordinaria corsia veicolare, con destinazione alla circolazione dei velocipedi».

Marco Granelli, Assessore a Mobilità e Lavori pubblici di Milano, parla di un nuovo sistema per proteggere e dare sicurezza e precedenza ai ciclisti, negli incroci, per evitare incidenti, sottolineando che "è una soluzione molto adottata in Europa, richiesta da tempo da associazioni e Comuni, che in Italia non esisteva. Negli scorsi giorni l’ha realizzata anche Torino". Milano è una città sempre più virtuosa. Quest’anno si è aggiudicata, battendo anche Madrid e Parigi, il Carsharing City Award 2020, per la flotta di mezzi in condivisione: 3 mila auto, 13 mila bici, 2.600 scooter, 2.200 monopattini con varie aziende di sharing. Il premio è organizzato dalla Csa, l'associazione internazionale dello sharing.

 

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