Gli investimenti del settore Alberghiero
In Europa diminuiscono gli investimenti nel settore alberghiero. Stando alla recente analisi condotta da Jones Lang LaSalle Hotels alla fine del 2001 il volume totale investito si è attestato al di sotto del picco del 2000 per circa € 1,9 miliardi; calo in parte dovuto ad un mercato caratterizzato da investimenti in portafogli immobiliari più che in singoli cespiti.
In Europa, gli eventi dell'11 settembre non avrebbero bloccato il mercato così com'è avvenuto negli Stati Uniti. Infatti, larga parte degli investimenti, che all'11 settembre erano in fase di avanzata negoziazione, sono stati portati a termine nonostante la scemata fiducia del mercato. Tanto che il 38% della totalità degli investimenti in proprietà singole sono stati conclusi nel corso dell'ultimo trimestre del 2001.
L'importo transato più elevato nel 2001 si riferisce alla vendita del Hotel Arts a Barcellona per un totale di circa € 285 milioni (€ 626.344 per camera). Seguono le vendite del Hotel Cumberland a Londra (€ 238 milioni), parte della dismissione del gruppo Granada, e quelle del Maritime Pro Arte a Berlino e del Nikko a Parigi, entrambe conclusesi per un controvalore superiore € 100 milioni.
Tra i segnali positivi dei mercati alberghieri europei si annovera sicuramente la crescente autonomia del mercato degli investimenti, dovuta sia alla realizzazione dell'UME sia alla crescente diversificazione nella tipologia degli investitori a oggi attivi sul mercato. Nel 2001, gli investitori più forti sono stati i soggetti privati, che hanno rappresentato il 41% del volume totale degli investimenti transati, comprendo così investitori quali: Colony Capital, Tweed Investments e Nomura. Al secondo posto, con circa un 26%, si posizionano i gestori alberghieri (in calo dal 40,1% registrato nel 2000). Gli investitori istituzionali continuano ad accrescere la propria presenza sul mercato rappresentando il 13% del volume totale investito in strutture alberghiere europee.
fonte: Il Sole 24 Ore