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Imposta di registro: cosa succede se non si paga?

Dimenticare di pagare l'imposta di registro per il rinnovo di un contrattocomporta una sanzione pari al 30% dell'imposta non versata.

Per l’omissione della registrazione degli atti e della presentazione della denuncia è applicabile invece la sanzione amministrativa che va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Tuttavia è anche prevista la sanzione amministrativa dal 60% al 120% (con un minimo previsto di 200 euro) allorché la richiesta di registrazione sia effettuata con ritardo non superiore a 30 giorni.

Cos'è l'imposta di registro?

L'imposta di registro è un tributo dovuto per la registrazione di determinati atti giuridici presso l'Agenzia delle Entrate. Rientra nell’ambito delle imposte indirette, cioè colpisce i trasferimenti di valore (il caso classico è l’acquisto di una casa) ed è dovuto appunto per la registrazione di una scrittura, pubblica o privata.

È un tributo che ogni titolare di contratto di locazione deve pagare per far sì che gli accordi non siano affetti da nullità. Effettuare il calcolo dell’imposta di registro di locazione è quindi fondamentale. 

Lo scopo della registrazione dell'atto, nelle intenzioni del legislatore, è che la data della scrittura sia redatta ufficialmente e il suo contenuto, proprio perché depositato, non possa più essere modificato.

La registrazione comporta inoltre che:

  • gli atti vengano conservati dall'Agenzia delle Entrate (a cui possono essere sempre richieste copie oppure estratti).
  • all'Amministrazione Finanziaria sarà possibile acquisire mediante l'Anagrafe Tributaria notizie riguardanti la situazione economico-patrimoniale dei contribuenti (e procedere a eventuali accertamenti non necessariamente legati alle imposte di registro).

L’imposta di registro si applica nella misura indicata nella Tariffa allegata al D.P.R. n. 131/1986 a questi atti soggetti a registrazione:

  • gli atti formati per iscritto all’interno del territorio dello Stato;
  • gli atti formati fuori dal territorio nazionale, che comportano trasferimento della proprietà o costituzione oppure trasferimento di altri diritti reali, anche di garanzia, su beni immobili o aziende esistenti in Italia, nonché quelli che hanno per oggetto la locazione o l'affitto degli stessi;
  • i contratti verbali di locazione o affitto di beni immobili esistenti in Italia (riguarda anche le cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite);
  • i contratti di trasferimento e affitto di aziende esistenti nel territorio dello Stato e di costituzione o trasferimento di diritti reali di godimento sulle stesse (e relative cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite).

Sono esclusi dall’obbligo alcuni atti indicati nella tabella allegata al Dpr  131/1986. 

Fra questi ultimi, ad esempio, figurano gli atti e i documenti formati per l'applicazione, la riduzione, la liquidazione, la riscossione, la rateazione e il rimborso di imposte e tasse. O quelli per la formazione del catasto dei terreni e dei fabbricati, i contratti di lavoro subordinati.

Chi è tenuto alla registrazione e a pagare l’imposta di registro

I soggetti tenuti alla registrazione degli atti o dei documenti sono identificati all'interno dell’articolo 10 del D.P.R. n. 131/1986. 

In sintesi, possiamo qui annoverare tra atti soggetti a registrazione:

  • contratti riguardanti la locazione
  • atti di trasferimento di immobili destinati a divenire prima casa
  • locazione beni mobili
  • trasferimento di terreni
  • trasferimento di immobili tra soggetti privati
  • aziende: cessione e locazione

Cosa succede se non si paga l’imposta di registro? Come calcolare la sanzione

Dimenticare di pagare l'imposta di registro per il rinnovo di un contratto comporta una sanzione pari al 30% dell'imposta non versata.

Diverso è invece il caso dell’omissione che riguarda la mancata registrazione del contratto. La sanzione in questo caso è sensibilmente più gravosa ed è compresa nella forbice tra il 120% e il 240% dell’imposta di registro dovuta. 

La dimenticanza può comunque essere sanata. Basta avvalersi dello strumento del ravvedimento operoso, applicabile in tutti i casi in cui non sia stato già notificato un atto di liquidazione e di accertamento. 

Quanto tempo ho per pagare l’imposta di registro?

Registrazione e pagamento dell’imposta di registro sono momenti contemporanei. La legge prevede a livello generale per la registrazione un termine di 20 giorni, che diventano 30 per i contratti di locazione o per l’emisfero degli atti relativi ai diritti sugli immobili e 60 per gli atti formati all’estero.  

L’imposta è calcolata sul valore espresso dall’atto, ma è diversa per prima e seconda casa.  

Per quanto riguarda la prima casa, per esempio, l’imposta varia a seconda che l'acquisto sia stato perfezionato da un privato o da una società: nel primo caso il pagamento sarà effettuato direttamente al notaio (l’aliquota sarà al 2%). 

L’imposta di registro sulla seconda casa invece sale al 9% (in assenza di agevolazioni) se l'acquisto viene effettuato da un privato o presso una ditta esente da Iva. 

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