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Ecco come cambiano le tasse sulla casa nel 2024

Con la legge di Bilancio 2024, recentemente entrata in vigore, sono state introdotte importanti modifiche al sistema tributario italiano. L’ultima manovra fiscale ha infatti comportato un incremento di alcune tasse, molti degli aumenti previsti riguardano gli immobili, con particolare riferimento agli affitti e alle vendite. 

Ecco le principali variazioni introdotte dalla legge.

Aggiornamento del valore catastale post-ristrutturazione Superbonus 110%

Tutti coloro che hanno usufruito del Superbonus dovranno aggiornare il valore catastale dell'immobileristrutturato perché l’agevolazione fiscale, volta ad incentivare interventi di riqualificazione energetica ed antisismica, implica anche conseguenze sul calcolo dell’IMU per gli immobili interessati.

La legge prevede che il valore catastale degli immobili sia adeguato in seguito a interventi di ristrutturazione significativi.

Gli interventi effettuati sotto il regime del Superbonus 110% rientrano in questa categoria, comportando un possibile incremento del valore catastale dell’immobile. Questo incremento si traduce in una diversa applicabilità della base imponibile per il calcolo dell'IMU.

Dunque, il proprietario dovrà comunicare tutte le variazioni catastali. In caso di comunicazioni assenti, errate o incomplete, il proprietario rischia di ricevere notifiche dall’Agenzia delle Entrate che sollecitano le dovute rettifiche.

Calcolo delle plusvalenze per chi vende immobili ristrutturati con Superbonus

La nuova legge prevede che, in caso di vendita di un immobile ristrutturato con il Superbonus prima del decorso di cinque anni dalla ristrutturazione, si applichi una plusvalenza pari al 26% sulla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.

Secondo il testo normativo, quando gli interventi agevolati con il Superbonus sono stati conclusi da oltre cinque anni al momento della cessione, il calcolo dei costi relativi all’immobile dovrà considerare il 50% delle spese sostenute, a condizione che si sia usufruito dell’incentivo nella misura del 110% e siano state esercitate le opzioni previste dalla normativa.

Inoltre, per alcuni immobili (elencati alla lettera b-bis del comma 1 dell’articolo 67), acquisiti o costruiti da oltre cinque anni alla data della cessione, il prezzo di acquisto o il costo di costruzione, già determinato secondo le disposizioni normative, subisce una rivalutazione basata sulla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

La normativa prevede esclusioni specifiche dalla tassazione:

  • sono esclusi gli immobili acquisiti per successione che sono stati utilizzati come abitazione principale del cedente per la maggior parte dei dieci anni precedenti la cessione; 
  • la normativa non si applica la tassazione nel caso in cui tra la data di acquisto e quella di cessione non siano trascorsi dieci anni.

Come cambia il peso della cedolare secca sugli affitti brevi

La principale modifica è l’aumento dell’aliquota della cedolare secca dal 21% al 26% per gli affitti brevi. È importante sottolineare che tale incremento si applica a partire dalla seconda abitazione locata con contratti non superiori ai 30 giorni. 

Quindi la nuova aliquota non riguarda la prima abitazione locata con contratti di breve durata. In questo caso specifico, l’aliquota rimane fissata al 21%.

Stop alla agevolazione prima casa giovani under 36

La Legge di BIlancio 2024 ha rivisto anche l'agenolazione fiscale dedicata ai giovani under 36 relative all'acquisto della prima casa. Dal 1° gennaio 2024, gli under 36 non potranno più beneficiare delle esenzioni introdotte con il decreto Sostegni-bis, tornando a pagare l’imposta di registro, l’IVA e altre imposte standard.

E' stato invece prorogato di un anno la garanzia statale rafforzata all’80% sui mutui contratti per l’acquisto della prima casa per i giovani.

I bonus confermati

Dal 1 gennaio 2024 chi decide di migliorare l’efficienza energetica del proprio appartamento può contare ancora sulle detrazioni rimanenti con le aliquote ordinarie del 65% e del 50% attingendo ad una vasta gamma di interventi, tra cui:

  • l’installazione climatizzatori;
  • acquisto di stufe a legna o a pellet;
  • sostituzione caldaie.  

È stato confermato anche il bonus verde, per la sistemazione a verde degli immobili residenziali (che continueranno ad essere agevolati con la detrazione del 36%, calcolata su un tetto di spesa di 5mila euro).

Inoltre, per tutto il 2024 ci sarà anche il bonus mobiliche consentirà di usufruire di una detrazione Irpef minore rispetto al 2023. Infatti, la detrazione sarà del 50% per l’acquisto di mobili e alcune tipologie di elettrodomestici, con un tetto di spesa massimo di 5.000 euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio. 

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