La crisi Fiat e il mercato immobiliare
La crisi della Fiat e di conseguenza del suo indotto potrebbe pesare sul mercato immobiliare.
Gli operatori del settore interpellati da Nomisma per la redazione del proprio Osservatorio del mercato hanno espresso alcuni timori per il futuro del mattone. Timori, comunque, modulati e modulabili a seconda del comparto di cui si sta parlando.
Mercato abitativo. Per l'universo residenziale sembra che la crisi non sia vicina. È probabile che il mattone possa ridurre il proprio appeal a partire dalla fine del 2003, nel caso in cui il livello di disoccupazione dovesse aumentare in maniera significativa, e quindi il reddito disponibile si dovesse ridurre in maniera effettivamente drastica. Nel caso in cui si volesse ritenere che questa ipotesi sia remota, le prospettive del mercato rimangono positive ed il numero di scambi dovrebbe incrementarsi nuovamente nel 2003-2004 (+0,9%).
Lo slancio è una conseguenza dell'ulteriore riduzione dei tassi d'interesse: dopo un biennio contrassegnato da un andamento record, nel 2003 il livello delle contrattazioni dovrebbe continuare a rimanere alto (nel 2002 si era registrato un +16,2%). La domanda in questa particolare fascia di immobili è determinata dall'andamento dell'economia in generale e dell'industria in particolare: le contrattazioni degli immobili d'impresa sono legate alla necessitá delle industrie di adeguare i propri capannoni alle nuove esigenze della produzione, o al bisogno di collocare l'azienda in una location meglio servita. Qualche nube all'orizzonte sembra esserci per il comparto commerciale.
Il rallentamento dei consumi, se dovesse proseguire nel nuovo anno, potrebbe portare ad una riduzione dei canoni di locazione, e quindi, alla diminuzione del livello medio dei rendimenti.
fonte: Osservatorio Immobiliare