Il mattone arriva a fine ciclo
L'attuale contraddittoria situazione dei tassi (stop ai rialzi negli
Usa, ancora ritocchi all'insù attesi in Europa) rende il terreno macroeconomico
sempre più difficile da decifrare per quei risparmiatori che vogliono esplorarlo
per capire se sia meglio stare nell'azionario piuttosto che nell'obbligazionario
o monetario. Più facile è imparare l'arte della selezione dei singoli titoli
all'interno delle singole classi di attivo, come l'identificazione delle azioni
sottovalutate.Ovviamente, chi detiene titoli di Stato fino a scadenza può in
buona parte disinteressarsi delle attese sui tassi. Nell'obbligazionario, il
risparmiatore medio può anche evitare di prendere rischi valutari, come dimostra
la bruciante esperienza di chi aveva puntato sulla corona islandese. Chi d'altra
parte si è indebitato a tasso variabile per l'acquisto della casa non può
sorvolare più di tanto sul quadro macro, perché questo comporta effetti sulle
rate da pagare. Rate che comunque restano ancora più leggere di quelle che si
sarebbero dovute corrispondere qualora a suo tempo si fosse scelto un mutuo a
tasso fisso. Ciò tranquillizza fino a un certo punto, perché diventa una magra
soddisfazione allorquando la rata diventa talmente pesante da mettere in
discussione la sua sostenibilità, in presenza di redditi di lavoro dipendente
stagnanti.Ed ecco quindi l'interrogativo più urgente: quali gli effetti del
rialzo dei tassi euro sul mercato immobiliare? Negli Usa, dopo 17 aumenti del
saggio ufficiale, i segnali di debolezza si vedono. In Italia il segmento
famiglie-abitazioni è tuttora poco indebitato e quindi dimostra una certa
solidità rispetto a scenari di tassi al rialzo, mentre più preoccupazioni desta
il settore dei grandi operatori, che utilizzano la leva finanziaria su beni
strumentali e che nella favorevole congiuntura degli ultimi anni hanno
realizzato plusvalenze da capogiro. Anche perché sull'operatività di questi
soggetti si è abbattuta la mazzata della manovra-bis. Due shock esogeni di
questa portata - aumento del costo del denaro e delle imposte sui trasferimenti
- possono mettere la parola fine sul grande ciclo espansivo del mattone.
fonte: IL SOLE 24 ORE