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Un Modulo per i confronti tra i mutui

Settembre si è aperto all'insegna della trasparenza per i mutui sulla casa. Dal 5 di questo mese, chi si reca in banca a raccogliere informazioni può ottenere risposte chiare e precise, soprattutto sui costi legati al prestito. Tutti i dati sono inseriti all'interno di moduli standardizzati (Esis, European standardised information sheet), che rendono più facile il confronto tra le proposte dei diversi istituti in ognuno dei 15 Paesi della Ue. La novità, infatti, trae origine da una raccomandazione della Commissione europea che ha portato a un Codice di condotta sui mutui, elaborato dalle banche e dalle associazioni dei consumatori.
Il Codice. In Italia, secondo l'Abi, ha aderito al Codice la quasi totalità del sistema bancario, ma alcuni istituti non sono ancora a regime a causa delle difficoltà incontrate per riprogrammare il sistema informatico. Molte banche prevedono, nel giro di qualche mese, di pubblicare anche online i prospetti. 'L'adozione del Codice - commenta Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline - conferma la necessità di trasparenza sui mutui, da tempo reclamata dai consumatori, e con le nuove regole sarà più facile ricostruire i meccanismi di calcolo del tasso e tutte le spese'.
Il Codice, comunque, 'non rappresenta una 'rivoluzione' - spiega Maurizio Radici, responsabile crediti speciali di IntesaBci -: le banche serie operavano già in una logica di trasparenza. Del resto, la clientela, anche grazie a Internet, è più matura e informata rispetto al passato'. Diversi istituti avevano già l'abitudine di consegnare ai possibili mutuatari un prospetto informativo. 'La nostra banca - conferma Jacques Lanternier, amministratore delegato di Ucb, istituto specializzato sui mutui - da dodici anni a questa parte, dopo aver incontrato il cliente, gli consegna una proposta di finanziamento, che oggi è stata riadattata sul modello europeo'.
Novità e aspetti da migliorare. Tra le novità più importanti dell'Esis c'è l'indicazione del Taeg, il tasso annuo effettivo globale, che, come sottolinea Alberto Favole, della direzione retail di Unicredit banca, 'rappresenta il costo reale del mutuo e il parametro più adatto per confrontare le diverse proposte'. Ma proprio le modalità di calcolo del Taeg suscitano le perplessità delle associazioni dei consumatori. Per Fabio Picciolini di Adiconsum 'escludere i costi di perizia o l'assicurazione sull'immobile perché non sono spese prettamente bancarie è una forzatura, visto che in molti casi questi oneri pesano sul mutuatario'.
Altroconsumo contesta, invece, l'adesione al Codice su base volontaria anziché obbligatoria, l'assenza di controlli e la mancanza di sanzioni verso gli istituti 'inadempienti'. Il Codice, infatti, non prevede nessun tipo di penalizzazione, anche se l'Esis riporta il numero di telefono dell'ufficio reclami della banca. Secondo Vincenzo De Felice, dell'area marketing di Bpm 'il rispetto delle nuove regole è una questione etica ed è nell'interesse della banca difendere la propria integrità'.
Il Codice, comunque, potrebbe essere migliorato: 'Se impegnasse gli istituti di credito - spiega Gualtiero Terzi, responsabile finanziamenti retail di Bnl - a fornire informazioni anche durante la vita del mutuo, non solo in fase di stipula'. E 'inserendo nei fogli informativi - aggiunge Donatella Squellerio, direttore marketing di Abbey national bank - gli eventuali costi di apertura del conto corrente obbligatorio. Sarebbe utile, inoltre, considerare la penale per estinzione anticipata nel calcolo del Taeg'. Bisogna tener presente, poi, che le condizioni inserite nei prospetti hanno durata limitata: quindi, è bene chiedere fino a quando sono valide.
L'adesione al Codice è comunicata dalle banche attraverso affissioni nelle agenzie o informazioni negli estratti conto. Ma ci sono delle eccezioni: il gruppo Banco popolare di Verona e Novara, ad esempio, ha organizzato una campagna stampa vera e propria utilizzando anche le televisioni e le radio locali.

fonte: Il Sole 24 Ore

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